La scoperta delle Piante Carnivore

Nella seconda metà del 1800 Darwin approfondiva i suoi studi sulla capacità carnivora del genere Drosera affermando in una lettera a Charles Lyell, nel novembre del 1860, di avere più a cuore le ricerche sulla Drosera che non le ricerche sull'origine di tutte le altre specie. 

di Rita Corino

 

Parole dell'autore della teoria dell'origine delle specie (pubblicata solo 16 anni prima) che non lasciano dubbi sulla passione di C. Darwin. Lo stesso autore però dichiara di essere allibito ed intimorito dal risultato straordinario delle sue ricerche. Intimorito? Per quale ragione il padre della nostra scienza dovrebbe essere spaventato dalla conferma della capacità carnivora di alcuni vegetali? Ripercorriamo insieme la storia della scoperta delle piante carnivore per comprendere i timori di Darwin. 

Insectivorous Plants Insectivorous Plants Insectivorous Plants

Nel 12° secolo alcune piante europee sono riconosciute in quanto producono strane foglie in grado di catturare animali vivi. Gli studiosi del tempo notano come le goccie appiccicose di Drosera e Pinguicula riesco ad intrappolare ed uccidere insetti delle dimensioni di una libellula. Come spiegare questa capacità e tale necessità? Con la magia: queste piante crescono in luoghi poco sani, umidi e ricchi di acqua; posseggono quindi delle speciali doti magiche.


Nel 15° secolo i primi grandi viaggiatori europei contribuiscono alle scoperte di nuove terre ed i naturalisti al seguito scoprono nuove specie vegetali che nelle loro originali foglie accumulano insetti morti. Perchè? La risposta dei primi studiosi fu: "creature del divino" e stranezze esotiche. Fine del lavoro.
Pochi decenni dopo lo sbarco di Cristoro Colombo nelle Americhe, arrivano in Europa le prime piante con foglie arrotolate su stesse "a forma di imbuto": è arrivata in Europa la prima pianta di Sarracenia purpurea. Ovviamente è arrivata morta, ben lavata e ben ripulita dagli orrendi resti di insetti morti che aveva intrappolato in vita.
Risulta quindi molto difficile per gli scienziati europei comprendere il percheè di quelle originali foglie: stranezze esotiche!

Procedendo nel nostro cammino storico approdiamo al 18° secolo quando gli studi botanici si fanno sistematici grazie ad una nuova generazione di scienziati affascinati ed incuriositi dal mondo naturale.
Nel 1770 John Ellis riceve finalmente una pianta viva e descrive la tanto amata Dionaea: "una trappola per topi in miniatura". Ellis corrispondeva con Carlo Linneo a cui inviò uno schema dettagliato della pianta in cui mostra come essa riesce a muoversi tanto velocemente da intrappolare ed uccidere mosche ed altre prede.
Linneo era la maggiore autorità botanica dei suoi tempi ed egli stesso stava contemporaneamente, nel 1753, descrivendo proprio i generi che oggi noi riconosciamo come carnivori tra cui Drosera, Sarracenia, Pinguicula ed Utricularia nel suo testo "Specie Plantarum". Linneo non era quindi l'ultimo arrivato a discutere di botanica.
Nonostante ciò il 16 Ottobre 1768 egli risponde alla lettera di Ellis, risposta di fuoco: l'idea che una pianta sia in grado di intrappolare ed uccidere insetti è assolutamente contro l'ordine naturale voluto da Dio.
In seguito Linneo citò la Genesi, libro 1 versetti 29 e 30, in cui viene descritto che Dio ha creato le piante affinchè gli animali e gli uomini potessero nutrirsene. Impossibile invertire lo stato delle cose ed accettare che un vegetale possa nutrirsi di un animale.
Linneo era un grande studioso ma anche un uomo di profonda fede religiosa che lo portò a tacciare di blasfemia i botanici che sostenevano la carnivoria di alcuni vegetali. Era però anche sotto gli occhi di Linneo che alcune piante erano in grado di attrarre e catturare insetti ma la sua conclusione fu che la cattura era del tutto accidentale e probabilmente necessaria per difendersi da eventuali parassiti o predatori, di certo non per nutrirsene.
Punto. La parole di Linneo hanno messo a tacere numerosi studiosi fino alla seconda metà del 1800. Ecco spiegato perchè C. Darwin era intimorito.

Con Darwin approviamo al 19° secolo, nel 1860 egli visita il Sussex e l'Eastbourne dove trova esemplari vivi di Drosera rotundifolia, in quelle zone molto diffusa. In quest'occasione nota l'alta frequenza -circa il 50%- con cui ritrova foglie "sporche" di insetti morti.
Darwin era a conoscenza dell'esistenza di piante ritrovate con all'interno insetti morti, in particolar modo conosceva il genere Nepenthes poichè l'espansione coloniale inglese verso l'estremo oriente aveva fatto pervenire in Inghilterra moltissime piante vive di Nepenthes che venivano coltivate nelle "Nepenthes House" londinesi.
E' molto interessante notare che in quel periodo in Europa la maggior parte della popolazione non ha molto di cui nutrirsi ma la ricca aristocrazia spende molto denaro per riscaldare le serre in cui sopravvivono vegetali tropicali per la gioia degli occhi dei ricchi.
A seguito di ciò Darwin inizia un periodo di approfondimento e studio della Drosera rotundifolia durato 16 anni in cui preparato un dettagliato ed articolato trattato sulle sue nuove scoperte. Egli avrebbe potuto pubblicare presso la Società Linneana un primo breve testo introduttivo ma era assolutamente preoccupato di essere deriso dai sostenitori di Linneo. Così approfondì il suo testo fino a quando non potè proprio più fare a meno di pubblicarlo: siamo arrivati nel 1870 ed altri botanici stavano rapidamente giungendo alla stessa conclusione e Darwin rischiava di buttare all'aria tutto il suo lavoro.

Nonostante l'approfondito lavoro scientifico, Darwin riceve non poche critiche e viene anche deriso. Un poeta anonimo scrive: "Il caro cucciolo Fido un giorno si è preso un bello spavento perchè sovrappensiero giocando si è avvicinato troppo ad una violetta".
Fortunatamente ad un anno dalla pubblicazione del libro "Piante insettivore" botanici da tutto il mondo pubblicano e confermano teorie molto simili ed indipendenti dalle pubblicazioni di C. Darwin e le teorie da lui descritte vengono accettate come valide.

Risorse:

"Le piante insettivore" di Charles Darwin


Bibliografia:
- Stewart McPherson - A New Natural Order.
- Stewart McPherson, 2011, Carnivorous Plants and Their Habitats vol. 1 & 2.
- Rita Corino, Alfonso Grossi, 2000 "Historia Carnivora", AIPCMagazine xxx.


Drosos.it di Rita Corino