Heliamphora un raro genere botanico e carnivoro.

Il genere Heliamphora cresce spontaneo solo in Sud America; appartiene alla famiglia delle Sarraceniaceae, esattamente come le ben più diffuse in coltivazione sarracenie del Nord America ed è in grado di catturare insetti col sistema dell’ascidio, cioè una foglia arrotolata su se stessa per formare un pozzetto all’interno del quale gli insetti sono attirati ed assimilati.

di Rita Corino

 Questo articolo è diventato molto lungo, quindi l'ho diviso in più parti. A fondo pagina trovi il link per procedere alla seconda parte.

Heliamphora ionasii

La prima Heliamphora fu scoperta solo nel 1839 dal naturalista tedesco R. H. Schomburgk; l’ultima scoperta risale invece a pochi mesi prima della stesura di questo articolo: è quindi ancora un genere in fase di studio e ulteriori scoperte. Vedremo più avanti che la zona di origine di questa splendida scultura della natura è veramente una delle più impervie e difficili da raggiungere del nostro pianeta.

Questo articolo è in continua evoluzione, man mano che riesco lo aggiorno con nuove informazioni, immagini e descrizioni delle specie (a fondo articolo) che ancora mancano.

Morfologia

ascidio di H. nutans

Heliamphora è una pianta erbacea e rizomatosa il cui ascidio è di struttura tutt’altro che sofisticata: non presenta movimento né fenestrazioni, niente bordi cerosi particolarmente evidenti né piccole aperture da cui è difficile sfuggire, in contrasto con il genere Sarracenia le cui trappole sono molto più ingegnose. Sulla sommità della trappola è presente un opercolo, generalmente a forma d’elmetto, che secerne sostanze zuccherine per attirare le prede, le quali vengo no distratte dal cibo ed ingannate da una piccola area molto liscia e sdrucciolevole sottostante l’opercolo. Dopo essere scivolate, incontrano una zona sottostante ricca di peluria rivolta verso il basso che non permette più la risalita verso la salvezza. Al di sotto di questa area ispida, le prede incontrano un tratto di foglia molto liscio, dove non trovano appigli per la risalita. La preda morirà di stenti, oppure annegata nell’acqua piovana che viene ad accumularsi all’interno dell’ascidio. Studi recenti hanno dimostrato che Heliamphora non secerne autonomamente sostanze in grado di demolire le prede, compito che viene lasciato a batteri simbionti che vivono all’interno dell’ascidio stesso. L’ascidio presenta, nella maggior parte delle specie una strozzatura, sotto la quale prende forma più panciuta: qui si accumula l’acqua piovana e qui, ancora una volta,  troviamo, all’interno, fitta peluria. Gli ascidi nascono dal centro della pianta stessa disponendosi a forma di rosetta intorno ad un poco appariscente rizoma. Osservazioni in natura hanno portato a definire Heliamphora un genere carnivoro non particolarmente vorace, poiché raramente si ritrovano grandi quantita’ di prede all’interno degli ascidi.

Habitat

Heliamphora è stata finora rinvenuta solo nella parte settentrionale del Sud America, più precisamente tra il sud del Venezuela e il nord del Brasile, zona dove si sono formati altopiani chiamati Tepui. La savana tropicale circostante si trova a circa 500 metri sul livello del mare, mentre gli alti Tepui raggiungono anche i 3000 metri e perciò si vengono a creare condizioni climatiche diverse dalla comune foresta pluviale. L’habitat di queste piante è quindi molto difficile da immaginare: ci troviamo fra i tropici e l’equatore, dove la temperatura e l’umidità sappiamo essere elevate, ma un’altitudine che sfiora i 3000 metri che espone le piante a luce molto intensa di giorno, ed una temperatura che può scendere molto, soprattutto di notte. Mediamente si possono raggiungere i 36-38° C di giorno per precipitare a minime notturne anche di 10° C. L’umidità è pressoché costante all’80% circa. La sommità dei Tepui è spesso immersa nelle nuvole; questo significa: umidità ancora più elevata, luce di intensità continuamente variabile, vento e quotidiani, violenti temporali. Vento e pioggia spazzano e dilavano continuamente le cime dei Tepui che si presentano povere di grandi alberi e spesso con la sola nuda roccia esposta. All’interno di conche e spaccature si accumulano detriti e resti animali e vegetali in decomposizione e proprio qui ritroviamo le nostre heliamphore, insieme ad altra bassa vegetazione, che riesce a trarre nutrimento e appiglio dai sedimenti. Alcune piante si sono adattate e crescono sui detriti delle proprie foglie, ormai secche e in decomposizione. E’ d’obbligo immaginare un ambiente povero di nutrimenti, continuamente dilavato dalle frequenti piogge che hanno spinto Heliamphora a trovare una strada alimentare alternativa. Se si riesce ad immaginare la savana venezuelana come una grande pianura da cui improvvisamente si stagliano gli altopiani dei Tepui, si può anche immaginare a quale segregazione sono state costrette specie animali e vegetali che vivono sulla loro sommita’. Gli strapiombi dei Tepui non permettono facilmente a piccoli animali di migrare da uno all’altro, e nemmeno è possibile per gli insetti impollinatori superare le distanze volando. Le specie viventi, anche quelle di Heliamphora, si sono così evolute indipendentemente per millenni e senza entrare in contatto con specie appartenti allo stesso genere evolutisi anche solo poche centinaia di metri più in là, fino a dare origine agli endemismi che oggi l’uomo ritrova proprio sui Tepui. Qui crescono altre piante carnivore quali Drosera, Utricularia e Brocchinia. Inutile dire che non sono mai stata sui Tepui e non ho foto mie da potervi mostrare, ma posso suggerirvi questo sito: http://www.joachim-nerz.de dove poter vedere eccezionali foto dell’habitat dell’Heliamphora.

Di specie in specie…fino alle piu’ recenti scoperte

Al momento della stesura di questo articolo, sono state descritte 15 differenti specie afferenti a questo genere, e’ mio impegno censirli man mano che nuove ne verranno catalogate poiche’ molto probabilmente conosceremo altre specie a mano a mano che l’uomo si avventurerà sugli impervi altopiani dei Tepui.

Elenco specie:

Heliamphora chimantensis

Helimphora ciliata

Heliamphora elongata

Helimphora exappendiculata

Heliamphora folliculata

Heliamphora glabra

Heliamphora heterodoxa

Heliamphora heterodoxa f. glabra

Heliamphora heterodoxa var. exappendiculata

Heliamphora heterodoxa var. exappendiculata f. glabella

Heliamphora hispida

Heliamphora huberi

Heliamphora ionasii

Heliamphora minor

Heliamphora minor f. laevis

Heliamphora nutans

Heliamphora pulchella

Heliamphora sarracenioides

Heliamphora tatei

Heliamphora tatei f. macdonaldae

Heliamphora tatei var. neblinae

Heliamphora tatei var. neblinae f. parva

Helimphora uncinata

 Descrizione delle specie (In lavorazione)

H. ciliata {Wistuba, Nerz & A.Fleischm.}

Pubblicata presso  Willdenowia 39:277 nel 2009.

Considerata la prima vera Heliamphora lowland poiché cresce spontanea ad un altitudine compresa tra i 500 ed i 1500 m slm, ad esempio sulla sommità del Gran Sabana e non ai suoi piedi, luoogo dove la stagione secca è anche troppo prolungata per la sopravvivenza di qualsiasi Heliamphora. Il termine “lowland” quindi non deve essere interpretato in senso ecologico stretto come inteso per il genere Nepenthes, le cui specie lowland crescono a livello del mare ed a temperature veramente elevate tipiche della bassa foresta tropicale del sud est asiatico. Heliamphora ciliata  non la si trova comuqnue ad altitudini inferiori ai 500 m slm e cresce in zone simili a quelle popolate da H. heterodoxa, ad esempio, nella Sierra de Lema sul Ptari Tepui. Nonostante quanto detto, H.ciliata cresce spontanea anche in zona dal clima più caldo e “soffocante” in pozze d’acqua quasi stagnanti rispetto ai corsi d’acqua fresca delle cime dei tepui.

A questo link http://docserver.ingentaconnect.com/deliver/connect/bgbm/05119618/v39n2/s6.pdf?expires=1340288461&id=69372781&titleid=75004866&accname=Guest+User&checksum=425A9780325F620E291439283D64C661 è presente la descrizione della specie.

 

H. nutans {Benth.}

Pubblicata presso Trans.Linn.Soc.18:432 nel 1840.

H. nutansH. nutans fu la prima specie scoperta, come già detto, nel 1839 dal naturalista tedesco R.H. Schomburg e registrata presso la Linnean Society nel 1840. In una biblioteca della mia città sono riuscita a trovare l’articolo originale della registrazione di questa prima Heliamphora e lo metto a disposizione di chi incuriosito desideri leggerlo: LINK al pdf. H. nutans è stata scoperta sul pianoro del Roraima Tepui (il primo tepui venezuelano ad essere esplorato); la si trova anche a meta’ altezza del Tramen Tepui e sul Kukenam Tepui.

Cresce in radure assolate, tant’è che è molto bella quando coltivata in condizioni di luce molto intensa: assume una colorazione rossastra e quasi bronzata. In errate condizioni di luce (cioè luce debole) si può modificare la forma dell’ascidio: l’imboccatura (l’apertura superiore) tende ad allagarsi e ad appiattirsi. Colorazione, forma dell’ascidio e del “cappellino” - che deve essere piuttosto grande e ben formato e colorato - sono indice di una buona illuminazione (affermazione valida per tutte le specie) e quindi di una buona condizione di coltivazione. L’ascidio raggiunge lunghezza di 30 cm ed è di colore verde scuro con i margini dell’apertura rossi. Cresce su: Tramen Tepui, Ilu Tepui, Kukenan Tepui, Monte Roraima.Ibridi naturali: H. nutas X H. ionasii, ritrovato alla base tra Tramen Tepui e Ilu Tepui.

Qualche anno fa ho richiesto e ricevuto alla biblioteca del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino una copia del numero Trans.Linn.Soc.18 presso cui è stata registrata la prima Heliamphora (H. nutans). A questo link "Descrizione H. nutans" è possibile leggere l'intero articolo.

 

H. tatei {Gleason}

Pubblicata nel 1931.

Ascidio H. tatei, opercolo colorato e ben formato.Heliamphora tatei fu scoperta nel 1931, ben un secolo dopo il primo ritrovamento di H. nutans, a causa delle zone impervie in cui le heliamphore vivono. L’ascidio ha forma tubolare piuttosto lungo e stretto con una lieve strozzaturaH. tatei  var. tatei a circa meta’ della lunghezza. Sono state trovate piante il cui opercolo si mostra altamente variabile. Spesso con forma anche molto stretta, allungata ed eretta ed altrettanto spesso di forma piu’ corta e tozza. In alcune foto l’ho visto tendere verso l’alto quasi come fosse continuazione ideale dell’ascidio, in altre foto l’ho visto posizionarsi quasi in orizzontale a chiudere l’imboccatura dell’ascidio. Qualunque forma assuma H. tatei presenta il lid piu’ grande del genere. L’interno dell’ascidio e’ caratterizzato da fitta peluria chiara.

L’ascidio raggiunge lunghezza di 40 cm. I fiori presentano 20 antere sia in H. tatei var. tatei che in H. tatei var. neblianaee raggiungono lunghezza di 7-9 mm. H. tatei var. neblinae (Steyerm. 1984): e’ stata in passato considerata una nuova specie: Heliamphora neblinae. Oggi e’ una varietà di H. tatei. Sono riconosciute: Heliamphora tatei f. macdonaldae, Heliamphora tatei var. neblinae, Heliamphora tatei var. neblinae f. parva. H. Tatei var. tatei cresce su: Cerro Duida, Cerro Huachmacare, Cerro Marahuca. H. tatei var. neblinae cresce su: Cerro Neblina, Cerro Aracamuni.


H. minor {Gleason}

Pubblicata nel 1939.

Originaria dell’